Salento

Scorrano mette il dito nella piaga, dopo la classifica di gradimento dei sindaci, e fa l’elenco delle cose che non vanno: “Carlo cosa succede? Ti candiderai nel 2024?”

LECCE – “Carlo cosa succede? – ironizza Gianpaolo Scorrano – Ti candiderai nel 2024? A giudicare dalla classifica sul gradimento dei sindaci italiani appena pubblicata dal Sole24Ore e che lo vede tristemente al penultimo posto, sarebbe meglio (almeno per la città) di NO. Ma, come si è potuti arrivare a questo triste esito che, è bene ricordare, fa seguito a quello altrettanto sconfortante dello scorso anno? Analizziamo, insieme, i “risultati” raggiunti dall’amministrazione Salvemini in circa sei anni di governo cittadino.

Blatte e zanzare ovunque in città per l’assenza di una razionale programmazione.

Erbacce infestanti e rifiuti sparsi dappertutto, dal centro alle periferie, fatta eccezione per le arterie principali.
E tutto ciò nonostante i tantissimi giovani operatori ecologici che nessuno sa come siano stati “prescelti” e che il prossimo anno, alla scadenza del contratto con Monteco, saranno assunti -per Legge- dal comune di Lecce.

Bagni pubblici, non solo a pagamento ma soprattutto inesistenti o non funzionanti, con la relativa conseguenza che il centro storico è ridotto ad una latrina a cielo aperto con puzza di urina a tutti gli angoli delle strade.

Servizio allo stadio strapagato dall’US Lecce che in cambio non riceve alcun servizio ma soltanto tante difficoltà e criticità nell’organizzazione dei parcheggi.

Cimitero incredibilmente al buio (campo nove) e servizio luci votive interrotto dal lontano 31.12.2022.

Verde pubblico abbandonato a se stesso, con svariati crolli di alberi in tutte le zone della città, fortunatamente e solo per miracolo senza feriti.

Cantiere della Darsena di San Cataldo degno di esser paragonato a quello della Salerno – Reggio Calabria (inizio lavori settembre 2017 – durata prevista 500 giorni – fine lavori ottobre 2022 – ripresa lavori maggio 2023 – lavori in corso – fine cantiere MAI).

Darsena di Frigole chiusa per mancata esecuzione della variante urbanistica dell’area (da allevamento ittico a infrastrutture nautico portuali) contrariamente a quanto richiesto dall’Assise Comunale con apposito Ordine del Giorno votato all’unanimità.

Cantieri sparsi in città senza programmazione alcuna (spesso da rifare), strade chiuse e monumenti inibiti ai turisti in piena stagione estiva.

Attività commerciali, artigianali e mercatali costantemente in affanno a causa delle scelte nefaste del governo cittadino (ZTL, regolamento Dehor, etc).

Reintroduzione di nuove gabelle (ad es. passi carrabili) e innalzamento delle imposte locali ai massimi storici.

Uffici pubblici comunali, di tutti i settori, senza personale, con difficoltà ad erogare persino i servizi primari;

Esecuzione di opere abusive su immobili vincolati di particolare pregio storico – architettonico – artistico (ad es. ex monastero dei Teatini).

Imposizione di scelte impattanti sulla vita e la salute dei cittadini, senza alcun percorso partecipativo con la popolazione residente (ad es. CCR di Via Caiulo fortunatamente non finanziato).

Realizzazione di piste ciclabili tanto inutili quanto pericolose, restringimento di carreggiate e installazione di migliaia di pali metallici che, oltre a sopprimere parcheggi vitali costituiscono serie difficoltà di manovra per i mezzi di soccorso.

Strade cittadine groviera (pericolose soprattutto per i motociclisti) e marciapiedi disastrati che ne precludono l’utilizzo ai leccesi diversamente abili, ai nostri anziani e alle mamme con passeggini (alla faccia del PEBA).

Incarichi diretti a professionisti e affidamento di immobili di proprietà comunale senza bandi di evidenza pubblica.

Stazione di Lecce in preda al caos, ostaggio del cantiere, priva di parcheggi, senza ascensore e/o monta scale, con gli utenti costretti persino ad attraversare i binari a piedi.

PUG, che doveva essere semplicemente e velocemente rivisto, ancora fermo al palo, mentre in Consiglio si procede a suon di delibere di variante.

E chi più ne ha più ne metta!

Insomma, la vera domanda da fare sarebbe: CARLO HAI VISTO CHE SUCCEDE?
PERCHÉ TI VUOI RICANDIDARE?”.

 

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