Salento

Impediva alla convivente di utilizzare la cucina e la obbligava a mangiare alla Caritas: condannato

CAMPI SALENTINA (Lecce) – Spegneva sigarette sul letto, impediva ad un’intera famiglia di potersi muovere liberamente monitorando ogni singolo movimento con delle telecamere piazzate in casa. Un 64enne, originario di Brindisi ma residente a Campi Salentina, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi a fronte di una richiesta di 4 anni e 2 mesi invocata dalla pm Giorgia Villa. La sentenza, emessa dal giudice Sergio Tosi a conclusione del processo in abbreviato, prevede anche il risarcimento del danno alla ex, assitita dall’avvocato Paolo Maci, con una provvisionale di 30mila euro.

Il resto del danno verrà risarcito in separata sede. E dire che quest’uomo aveva già incassato una condanna nel 2019 a 1 anno e 4 mesi sempre per reati simili e aveva continuato a vivere nella stessa abitazione perché la donna aveva deciso di ritirare la denuncia querela illusa che il compagno potesse adottare atteggiamenti più tranquilli.

In realtà i soprusi e le sevizie sono comunque continuati; aggressioni fisiche, insulti “sei una poco di buono”, minacce di morte. E nella spirale di violenza sarebbe finita persino la figlia a cui l’uomo avrebbe persino distratto il materiale didattico e lasciandola a digiuno per giorni tanto che la madre fu costretta a rivolgersi alla Caritas.

Sotto scacco è finito anche il figlio che la donna aveva avuto con il precedente marito (deceduto in un incidente stradale): perché mentre il ragazzo dormiva, avrebbe spento sigarette sul lenzuolo del suo letto; lo avrebbe ferito alla gamba con un ferro da stiro, provocandogli lesioni alla caviglia e alla tibia; nel luglio del 2022. Non appena saranno depositate le motivazioni, l’avvocato Ivan Greco potrà appellare la sentenza in Appello.

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